Il cammino della Pasqua

Sta per iniziare / È iniziata la Quaresima, Tempo liturgico che ci guida sul cammino della Pasqua: con il digiuno, il silenzio, la Parola di Dio e la preghiera, la conversione.

Quaresima croce“Tutta la liturgia delle domeniche di Quaresima ci invita a prendere coscienza del "circolo virtuoso" che collega l'esperienza della misericordia divina alla nostra conversione, la quale, a sua volta, si traduce nella nostra concreta azione di misericordia nei confronti dei fratelli e delle sorelle. In altre parole: sperimentato l'amore misericordioso di Dio, diventiamo capaci di amare gli altri.” (cfr. Ufficio Liturgico Nazionale, CEI, Guida al Tempo di Quaresima 2024)

Nel proporre il repertorio dei canti che ci aiuteranno a pregare, vi proponiamo alcune sottolineature affinché anche il Canto e la musica debbano ‘vivere il loro momento di Quaresima: momento di riflessione e di deserto.’ certi che ‘ci occorrono canti che colorino una stagione liturgica’ (don Antonio Parisi) :

- accanto all’ormai ‘tradizionale’ foglietto dei canti digitale, che troveremo sul sito parrocchiale, proponiamo anche il classico foglietto cartaceo;

- la scelta dei canti è rivolta a due tipi di assemblee: quella festiva e/o con il Coro, dove si propongono canti (già usati lo scorso anno!) più recenti, e quella feriale, dove vi è un repertorio più tradizionale: entrambe le scelte sono volte a fare cantare tutta l’assemblea!;

- il Gloria non si canta e l’Alleluia è sostituito da una lode al Signore, evitando quindi di anticipare la gioia della Pasqua: ‘È la bellezza della sospensione’.

- le melodie, semplici ed essenziali rispetto agli altri tempi liturgici, aiuteranno i fedeli a immergersi nel "digiuno" quaresimale, espresso anche dalla essenzialità della liturgia di questo tempo. (cfr. ULN CEI, Guida ….)

- sarà valorizzato in canto l’Atto penitenziale, nella II forma Pietà di noi Signore… seguito dal canto del Kyrie;

- il Simbolo della fede, il Credo, viene proposto nella forma apostolica (come suggerisce il Messale: In luogo del Simbolo niceno-costantinopolitano, si può utilizzare, specialmente nel Tempo di Quaresima e nel Tempo Pasquale, il Simbolo battesimale della Chiesa romana, detto «degli apostoli»), intervallato da un breve ritornello cantato;

- il canto alla presentazione dei doni e il canto finale vengono omessi, proprio per immergere i fedeli, tramite il silenzio, nel clima penitenziale e di digiuno di questo tempo liturgico. (cfr. ULN CEI, Guida ….)

 

Ecco, infine qualche coordinata per meditare meglio il canto di ingresso: Chi mi seguirà, di A. M. Galliano – A. Parisi.

Un canto adatto ad aprire una celebrazione domenicale del tempo di quaresima, che assume in sé le 4 funzioni caratteristiche che l’Ordinamento generale del Messale Romano assegna al canto d’ingresso: dare inizio alla celebrazione, favorire l’unione dei fedeli riuniti, introdurre nel mistero del tempo liturgico, accompagnare la processione.

Il testo è formato da un ritornello e tre strofe. Nelle strofe il Signore chiama il discepolo a seguirlo nel cammino della Pasqua, della croce, della vita. Le domande vengono ripetute nella seconda parte della strofa: chi mi seguirà sulla strada del regno, sulla via della gloria, sul sentiero della casa.

E il Signore risponde e assicura la meta del cammino dietro a lui: sarà tra i miei amici, tra i miei discepoli, tra i miei fratelli. Poi l’unica conclusione delle tre strofe: con lui io farò la mia Pasqua. Il cammino quaresimale non si ferma alla Croce, ma il suo punto di arrivo è la Pasqua.

Il testo del ritornello è la risposta corale del popolo che vuol seguire con gioia (tonalità maggiore della musica) il Signore e chiede di essere guidato nei propri passi con la sua parola; e conclude con forza: noi verremo con te.

È un testo vigoroso e profondo che indica i temi propri della Quaresima; un testo semplice, comprensibile, ma poeticamente ricco e armonioso. Una relazione dialogante tra il Signore e il suo discepolo; un incontro importante con parole che scaturiscono dal cuore.

La melodia della strofa evidenzia bene il testo e lo esalta sempre più aumentando di intensità, facendo salire sempre più in alto la melodia.

 (https://www.donantonioparisi.it/chi-mi-seguira-don-antonio-parisi-a-m-galliano-quaresima/#)

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Leggi anche: L’Atto Penitenziale: un focus sulla Quaresima che proietta alla Pasqua!

CoronaAvvento2023Vegliate! è il richiamo del Vangelo di questa prima domenica di Avvento 2023, tempo di riflessione e di preparazione alla venuta del Messia.
È un tempo particolarmente caro alla pietà popolare che nel corso dei secoli ha mantenuto viva questa memoria e lo ha reso evidente non solo nella Liturgia che ne celebra il significato originario, ma anche nell’allestimento del presepe, della corona d’Avvento, degli alberi di Natale sempre più riccamente adornati.
È questo un tempo propizio in cui i valori ed il vocabolario della tradizione cristiana resistono ancora alla corrosione linguistica ed a quella delle proposte commerciali e diventano l’occasione per richiamare anche i cuori più tiepidi a fruire del calore che promana dal mistero del Natale.

“La pietà popolare, per la sua comprensione intuitiva del mistero cristiano, può contribuire efficacemente alla salvaguardia di alcuni valori dell’Avvento (…); l’attesa della nascita del Salvatore la rende sensibile al valore della vita e al dovere di rispettarla e di proteggerla fin dal suo concepimento; essa intuisce pure che non si può che non si può celebrare il Natale del Signore se non in un clima di sobrietà e di gioiosa semplicità e con un atteggiamento di solidarietà verso i poveri e gli emarginati” (Direttorio su pietà popolare e Liturgia, n. 105).

Ecco quindi che nelle nostre case e nelle chiese trovano nuovamente posto presepi, alberi e corone d’Avvento: abbiamo bisogno di ritrovare qualcosa di straordinario che dia senso alla nostra quotidianità, che la attraversi e la trasformi in qualcosa di bello e desiderabile!

“La corona di Avvento, con il progressivo accendersi delle sue quattro luci, domenica dopo domenica, fino alla solennità del Natale, è memoria delle varie tappe della storia della salvezza” (Direttorio..., n. 98).

Tra le avversità della vita abbiamo bisogno di speranza, pace, gioia ed amore!
Non attendiamo solo una nascita ma - forse non del tutto consapevoli - anche il ritorno di Gesù! La disposizione circolare delle candele rispecchia perciò questa duplice speranza. La fiamma, infatti, ci richiama l’attesa della luce che mai si spegne e che squarcia il buio della notte dell’umanità nella quale irrompe.
Il muschio ed i rami di abete richiamano la natura, da sempre partecipe dei riti più importanti legati al ciclo della vita e presenti fin dall’antichità nei culti e nelle mitologie pagane, evocano infine l’eternità della vita, rimandando sia all’albero di vita presente nel giardino dell’Eden (Gn 2,9) sia a quello della croce.

Nella gestualità rituale e ripetitiva di questa tradizione natalizia, possiamo perciò trovare un terreno fecondo di opportunità: quella di lasciarci affascinare dallo stesso stupore che colse pastori e Re Magi alla presenza del Messia; quella di ribadire la sacralità della vita come dono da accogliere, proteggere e difendere; quella di riscoprire i valori della cura e della solidarietà; quella di valorizzare un tempo in cui fare spazio per ciò che davvero è essenziale per tutti noi: nutrire, attraverso la Parola, la fiducia e la speranza in una nuova umanità!

Maria, nostra patrona e madre della speranza sia nostro sostegno e guida nella vigile attesa di Colui che attendiamo e che ritornerà alla fine dei tempi.

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