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Quest'anno l'altare della Reposizione è stato allocato nello spazio dell'altare dedicato al S. Cuore. Alzando lo sguardo, sulla volta campeggia la scritta latina "Fons aquae salientis in vitam aeternam": Gesù è fonte  di acqua ristoratrice per la vita eterna.  L'acqua che fuoriesce dall'anfora adagiata sulla parte sinistra dell'altare ha fatto crescere le spighe del campo ed i grappoli della vigna che ci hanno dato il Pane ed il Vino della Vita nuova. 

La stola adagiata sull'inginocchiatoio insieme al catino ed alla brocca sono il richiamo a questa fonte traboccante di bontà e di amore che oggi e sempre si rinnova nel sacrificio eucaristico.

Il drappo che disvela il cuore di Gesù vuole richiamare lo strappo del velo del tempio (Mt. 21,15):  la Terra continua ad essere scossa dal terremoto della guerra ma i raggi della luce che sgorga dal Cuore di Gesù e quelli che filtrano dalle vetrate del transetto ad illuminare l'altare sono, insieme con i fiori, un preludio di gioia e di vittoria (le palme ne simboleggiano il significato).

Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri ma non è rimasto al di là della cortina che separava, nel Tempio, il luogo Santo e quello Santissimo, ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo (il catino e la brocca ce lo ricordano) e, umiliandosi, si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” (Fil 2,5-11).

Cuore di Gesù, nel mistero eucaristico "centro vivo irradiante ogni cosa" facci un cuore ed un'anima sola e rendi la tua Chiesa  segno di alleanza nella carità!

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