9. ABSIDE E STATUA IMMACOLATA

 

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L’ampia volta dell’abside ospita i riquadri raffiguranti i sacrifici di Abele, di Caino e di Isacco accostati ad un sacrificio pagano a un dio ignoto.

Nella raffigurazione del sacrificio di Abele il fumo sale in alto, poiché esso è gradito a Dio; in quello di Caino, che non è fatto col cuore e pertanto non è gradito, le fiamme sono afflosciate verso il basso; nel sacrificio di Isacco l'angelo ferma il braccio di Abramo, mentre nel sacrificio pagano è raffigurata un’ara con un toro e un porco.

Si leggono tre iscrizioni: Ignoto deo, che significa “A un dio ignoto”; Non est mihi voluntas in vobis dicit dominus, che significa “Nel mio pensiero nulla è contro di voi, dice il Signore”; Sumunt boni sumunt mali sorte autem inaequali: vita et exitu, che significa “Si abbeverano i buoni e i cattivi, ma diversa è la sorte: di vita e di morte”. Quest’ultimo testo è tratto dall’inno Lauda Sion Salvatorem di San Tommaso d’Aquino.

Ad una fontana dalla quale trabocca l'acqua, si abbeverano la colomba (che simboleggia i buoni) e l'aspide (simbolo dei cattivi).

Al centro della parete emiciclica campeggia la statua dell’Immacolata, opera del Caccia di Milano.