L’Atto Penitenziale: un focus sulla Quaresima che proietta alla Pasqua!

Quaresima NMR

L’Atto Penitenziale nella Messa è collocato nella parte di inizio della celebrazione, nei cosiddetti Riti di Inizio. Sono riti che ci introducono alla celebrazione, quasi come una breve ma intensa introduzione alla celebrazione che è da poco iniziata. Questi Riti ci introducono in un tempo diverso, importante, diverso dal tempo cronologico chronos e ci spingono verso un tempo denso di significato kairos.

L’Atto Penitenziale è collocato appena dopo il canto di ingresso, il segno di croce ed il saluto liturgico (Il Signore sia con voi…) e mette in luce, piuttosto che la nostra finitudine, il senso grande della misericordia di Dio, che ci abbraccia e ci accompagna dentro la celebrazione, per viverla al meglio.

Il Messale, soprattutto nella nuova e terza edizione, conferma e mette in luce alcuni aspetti importanti di questo breve rito.

Si può fare in tre forme, più una quarta, così strutturate, dopo una introduzione del sacerdote:

  1. Confesso (Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato..) seguito dalla formula di assoluzione (Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.)

  2. Preghiera in forma alternata (recitato o in canto) tra il sacerdote e l’assemblea: Il sacerdote: Pietà di noi, Signore. Il popolo risponde: Contro di te abbiamo peccato. Il sacerdote prosegue: Mostraci, Signore, la tua misericordia. Il popolo risponde: E donaci la tua salvezza.

  3. Tre invocazioni pronunciate dal sacerdote (non solo) seguite dall’invocazione Kýrie, eléison, Christe, eléison, Kýrie, eléison, recitate o cantate. [si chiama Kýrie tropato, ossia preceduto da un tropo, una invocazione]

A queste tre forme seguono le Invocazioni Kýrie, eléison, se non sono state già proclamate o cantate con l’atto penitenziale, in forma cantata o recitata. Cioè a meno che non si esegua la terza forma dell’Atto Penitenziale (Kýrie tropato), si canta – o si recita – sempre il Kýrie.

La quarta forma dell’Atto Penitenziale è così proposta:

  1. La domenica, specialmente nel Tempo Pasquale, si può sostituire il consueto atto penitenziale con la benedizione e l’aspersione dell’acqua in memoria del Battesimo.

Ma cos’è l’Atto Penitenziale?

Potremmo dire che è un grande abbraccio di misericordia del Signore che ci accoglie, che prima di mettere in luce i nostri peccati ci assorbe nella misericordia, ci dice che noi valiamo di più del nostro peccato!

Specifica il Messale: viene compiuto da tutta la comunità mediante una formula di confessione generale, e si conclude con l’assoluzione del sacerdote che tuttavia non ha la stessa efficacia del sacramento della Penitenza. (OGMR 51)

L’Ufficio Liturgico diocesano presisa: Prima di aprirci al dialogo con Dio, nell’ascolto e nella risposta alla sua Parola, siamo invitati, con sincerità ed umiltà, a riconoscere i nostri peccati… la liturgia ci invita a guardare, con occhi colmi di speranza, al Dio di ogni misericordia che è venuto per prendere su di sé i peccati del mondo.

La nostra comunità propone per questo Tempo di Quaresima la seconda forma dell’Atto Penitenziale: Pietà di noi, Signore. Contro di te abbiamo peccato, in canto secondo la melodia del repertorio diocesano, seguita quindi dal canto del Kýrie.

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Tra le novità presenti nei Riti di inizio ve ne è una che può essere sottolineata in modo particolare in questo tempo di Quaresima. Si tratta della triplice invocazione dell’atto penitenziale, che privilegia le invocazioni in greco «Kýrie, eléison» e «Christe, eléison» in sostituzione della formula in italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà».

Precisiamo che il Kyrie non esprime solo una connotazione «penitenziale» ma possiede potenzialità originali come litania. La litania è una forma musicale costituita da una breve invocazione o domanda variabile, seguita da una breve risposta fissa e da frasi musicali ripetute, concise e dense. (Sr. Lucia Mossucca, La Voce e il Tempo, pag. 26, 21/3/21)

Possiamo quindi comprendere come il Messale stesso offra alla celebrazione e a tutti noi una ricchezza di forme e modalità con le quali possiamo celebrare la misericordia di Dio per introdurci al meglio dentro la Messa!

Questo sguardo rivolto alla misericordia di Dio è luce sul nostro cammino di preparazione alla Pasqua, e ne illumina i passi, ne scandisce il ritmo e ci prepara alla gioia della risurrezione!